Essere donna è essere come la natura.

Essere donna è essere come la natura.

 

Conoscersi e accettarsi per quello che si è.

E’ solito costruirci la propria vita, guardandoci intorno, per rimanere intrisi dalle persone vicine. Raccogliendo i pezzi dell’esistenza degli altri, cercando di plasmarci su modelli che ci vengono imposti dall’esterno. Avviene già in famiglia, dove siamo influenzati dal padre, dalla mamma, dalla nonna, dalla zia, sorella o fratello maggiore, dagli amici e da conoscenti…dall’insieme delle persone che ruotano intorno a noi. 

Si va cosi componendo un puzzle di tanti pezzi che alla fine formano una figura che avrà un senso per gli altri ma che a noi ci renderà infelici. In modo raffigurato ci ricorda un personaggio, una creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein; il romanzo generarato dal dottor Victor Frankenstein. E’ come se fossimo un corpo come Frankenstein…una creatura deforme e sgraziata alla vista, composto da tanti pezzi di corpi diversi, misure diverse, vene, nervi…tutto diversi e quindi un muoversi buffo e disordinato…per niente armonioso e sinergico. dotata di una forza fisica smisurata che vive nella notte, sfugge alla vita e alla fine abbandonata al suo destino, persino, dal suo creatore…colmo di disgusto. 

Per tale motivo, primo passo importante è…scoprire chi veramente siamo e seguire il cammino della nostra vita in piena coscienza di noi. Occorre quindi superare uno ostacolo…conoscersi. 

Se non si conosce non si accetta. E’ difficile rendersi conto, a una certa età, di non sapere chi siamo e che la nostra intera vita è stata condizionata dagli altri. Per la donna da donne, per l’uomo da uomini. Di aver speso parte della nostra vita ad essere come queste o questi ma, mai di essere se stessi.

Molti cercano di apparire ciò che non sono. Pensano di essere una sola persona ma, questa cambia col cambiare delle situazioni, cioè, in famiglia si comporta in un modo, con gli amici si comporta in un altro, nel lavoro in un altro ancora, perciò è sempre diverso, ovvero è centomila persone. Allora, questo vuole dire che non è nessuno e che la sua vita è triste, mascherata e buffonata. della loro vita monotona e della loro insoddisfazione segreta. 

Pochissimi quelli che, si scrutano, si guardano dentro per conoscersi e scoprire chi sono e cosa vogliono realmente. Pochi che riescono a uscire da se stessi per vedersi dal di fuori come se fossero altri e per vedere il contrasto tra la vera realtà, tra la vera vita e la maschera (falsità) che ci mettiamo per vivere in società. 

Il mondo è basato su di un contrasto tra la vita, che rappresenta un continuo movimento e cambiamento, e la forma che è una specie di sistema sociale, di legge esterna, in cui l’uomo cerca di fermare e di fissare la vita; per questo l’uomo è prigioniero di queste forme, di questi schemi sociali in cui si rinchiude o da se stesso o per opera della società. 

E’ il contrasto tra la natura, che ci dà l’istinto e l’impulso gioioso della vita, e la ragione o civiltà che frena questi impulsi, rendendoci infelici. A volte può succedere che qualcuno voglia abbattere queste forme e cercare la vera vita e accorgendosi di non poter cominciare a comunicare con gli altri si sente solo. E così l’uomo, quando si accorge di questi contrasti non ha altra via di uscita che il delitto o il suicidio, oppure fingersi pazzo ed esprimere liberamente le sue idee o ancora accettare tutto rassegnato. Quindi l’essere umano desidera raggiungere la libertà anche se è difficile riuscirci. 

In questi concetti vediamo il problema dell’alienazione dell’uomo moderno. Una denunzia e una ribellione contro tutto il sistema sociale che frena la libertà dell’uomo. Intrisi in questa società diventiamo maschere perché prive di una vera realtà, che è nascosta dentro di noi, tranne quella che appare fuori all’esterno agli altri…falsa; la maschera. Tutto ciò ci fa capire che la vera realtà dello spirito, se c’è, non si può conoscere mai. 

L’essere umano la sua vita sociale è un insieme complicato di verità e di menzogna, per cui quando si dice che la vita è chiara, razionale e semplice è una menzogna. Allora per salvare l’individuo bisogna portare la verità nella società. 

…Continua…

sito Amore e Natura…http://stanislaoricciardi.altervista.org/

3 pensieri su “Essere donna è essere come la natura.

  1. L’anima errante in cerca di se stessa compie diversi passaggi evolutivi, dall’io/tu, al noi, all’UNO.
    I ruoli dettati dalla società- genitori- scuola, sono necessari fino a che comprendiamo che non sono più necessari. Le nozioni, le maschere, i “possedimenti” non sono altro che impedimenti della ricerca del Sè, fine ultimo dell’incarnazione fisica.

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